Il convegno internazionale per i 50 anni dell’European Buddhist Union.
Il 25 aprile 2025, presso il Public Educational Centre di Vienna, si è tenuto il convegno internazionale “Buddhism 2075: Shaping the Identity of European Buddhism”, organizzato in occasione del cinquantesimo anniversario dell’European Buddhist Union (EBU). Promosso dall’EBU, dal Centro Studi dell’Unione Buddhista Italiana (UBI) e dall’Unione Buddhista Austriaca, l’evento ha ricevuto il supporto scientifico e finanziario del Centro Studi UBI.
Il convegno ha rappresentato un’importante occasione di riflessione sul futuro del buddhismo in Europa, alla luce dei profondi cambiamenti sociali, tecnologici, ambientali e culturali in atto. Attraverso un formato partecipativo e dialogico, l’evento ha messo in comunicazione esperti internazionali, praticanti, giovani e rappresentanti delle istituzioni buddhiste europee.
Relatori internazionali
La giornata ha visto la partecipazione di cinque relatori di rilievo provenienti da differenti tradizioni e contesti culturali:
Stephen Batchelor (Regno Unito) – Scrittore e insegnante buddhista laico, noto per il suo approccio secolare al Dharma.
Bhikkhunī Dhammadinnā (Italia) – Direttrice dell’Āgama Research Group, studiosa di testi buddhisti antichi e legge monastica.
Peter D. Hershock (USA) – Filosofo e direttore dell’East-West Center di Honolulu, esperto in tecnologie e coscienza in chiave buddhista.
Gábor Karsai (Ungheria) – Rettore del Dharma Gate Buddhist College e direttore esecutivo di Mind & Life Europe.
Ioana Spataru (Austria) – Formatrice, attivista e coordinatrice della Gioventù Buddhista Austriaca.
Temi e riflessioni del convegno
Il buddhismo europeo e la modernità
In apertura, i relatori hanno discusso il rapporto tra buddhismo, scienza e secolarismo. Pur riconoscendo che il buddhismo europeo è ancora giovane, si è evidenziata una lenta trasformazione che lo sta portando ad assumere caratteristiche proprie.
È emerso un rifiuto dell’idea di “epurare” il buddhismo da elementi come il karma e la rinascita, considerati ancora attuali e profondi. Il buddhismo è stato descritto come una possibile “terza via” tra scienza e filosofia, capace di offrire un contributo originale nel comprendere la coscienza e l’esperienza soggettiva.
Engaged Buddhism: Ethics and Social Transformation
The second session focused on ethics in action. Engaged Buddhism was recognized as fully consistent with tradition—not a recent addition.
Challenges such as ideological activism and accessibility were addressed, with a strong emphasis on including underrepresented groups and minorities.
Young voices were represented by the Austrian Buddhist Youth, which emphasized the urgent need to connect spirituality with climate justice, peace, and intercultural dialogue.
Toward a European Sangha?
The third session explored a crucial question: is it possible to build a European Sangha?
In a context marked by individualism, the importance of the communal dimension of practice was reaffirmed.
Participants spoke of the need to create support networks among monks, nuns, and lay practitioners, and to foster dialogue between Asian-origin Buddhist communities and convert practitioners.
Despite the diversity of traditions, the possibility emerged of building a community based on a shared ethos—one that values plurality without sacrificing spiritual coherence.
Future Perspectives
The conference closed with the hope that this gathering might serve as a model for future events, promoting dialogue among traditions and strengthening cooperation at the European level.
The importance of maintaining strong ties with Asian Buddhist communities was reaffirmed, as was the goal of building a European identity grounded not in isolation, but in authentic dialogue.